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CHIRURGIA BARIATRICA
BANDING GASTRICO
BANDING GASTRICO LAPAROSCOPICO (BLG)

Il BGL è un intervento chirurgico di tipo restrittivo che insieme ad altre metodiche utilizzate in chirurgia bariatrica, ha rappresentato negli ultimi 20 anni la soluzione tecnica maggiormente adottata.
L'intervento prevede la creazione, nella parte superiore dello stomaco, di una piccola tasca che comunica con il resto del corpo gastrico tramite uno stretto orifizio. La tasca gastrica, di circa 25-30 ml, è ottenuta circondando la parte superiore dello stomaco con un anello di silicone, collegato mediante un tubicino, ad un piccolo serbatoio posizionato sopra la fascia muscolare della parete addominale. Il serbatoio non è visibile nè palpabile dall'esterno se non, eventualmente, dopo il dimagrimento. L’anello viene posizionato intorno allo stomaco ed ha la particolarità di poter essere insufflato o desufflato dal medico semplicemente aggiungendo o rimuovendo soluzione fisiologica sterile nel serbatoio che viene punto attraverso la cute, modificando così il diametro dell’orifizio di svuotamento.
Gli alimenti ingeriti, distendendo le pareti della tasca gastrica neoformata, attivano dei meccanocettori che stimolano il Centro dell’appetito a livello Ipotalamico dando al paziente il senso di sazietà. Questa procedura è gestita in ambulatorio. Spetterà all’équipe medica indicare quando regolare il bendaggio, sulla base di molteplici fattori non ultimo gli effettivi risultati della perdita di peso.
Questo intervento non comporta asportazione o sezione di organi ed è anatomicamente e funzionalmente reversibile. La procedura descritta per la prima volta da Wilkinson nel 1977 ha subito negli anni diverse modifiche, per lo più correlate alle caratteristiche della protesi. Nel 1992 Guy Bernard Cadiere, riproducendo la tecnica open, dimostrava la fattibilità del bendaggio gastrico per via laparoscopica.
Il BGL rappresenta la procedura bariatrica di tipo restrittivo più eseguita in Europa ed Australia, approvata anche dalla Food & Drug Administration nel 2001.
I limiti della tecnica dipendono dal tipo di alimentazione. Si può facilmente comprendere che i cibi semi liquidi ad alto contenuto calorico superano il restringimento con facilità e vengono regolarmente assorbiti. Dopo il posizionamento del BGL è necessario quindi seguire un’adeguata terapia dietetica costituita prevalentemente da cibi solidi (proteine, carboidrati e fibre innanzitutto).

 

Vantaggi

- il restringimento realizzato con il bendaggio non prevede modificazioni strutturali del corpo gastrico.
- Il bendaggio si può rimuovere facilmente per ripristinare la forma originale dello stomaco.
- La tecnica mininvasiva  consente al paziente un rapido recupero postoperatorio con una breve degenza ospedaliera (normalmente 48 ore).
- Il volume del bendaggio è regolabile, quindi la velocità di riempimento della tasca dello stomaco si può aumentare o ridurre in base alle necessità del paziente.

Svantaggi

- Inefficacia dell’intervento a causa di un’errata alimentazione.
- La perdita di peso è inferiore e più lenta rispetto ad altre procedure. Altre procedure chirurgiche bariatriche sono associate a rischi e complicanze maggiori.

Complicanze

Oltre alle complicanze generali quali la tromboflebite, l’embolia polmonare, la polmonite e l’insufficienza respiratoria acuta segnaliamo le complicanze:


– Intraoperatorie:

  • perforazioni accidentali a carico della parete posteriore dello stomaco durante la creazione del tunnel retrogastrico (0,1%-0,2%)
  • emorragie in seguito a lesione di vasi arteriosi (rami dell’arteria gastrica sinistra, vasi brevi) o di organi vicini (milza e fegato).


– Post-operatorie precoci:

  • «slippage» acuto dello stomaco con una dilatazione irreversibile della tasca gastrica (0,1%-0,4%)
  • penetrazione intragastrica precoce della protesi, ascrivibile ad una perforazione della parete gastrica misconosciuta e non rilevata al controllo radiologico post-operatorio.


– Post-operatorie tardive:

  • dilatazione della tasca gastrica (3-8%)
  • migrazione intragastrica (1-11%)
  • infezione del port (0,4-2,2%)
  • dislocazione del port (0,4%)
  • leakage del sistema cateterino-port,  in diminuzione grazie all’innovazione tecnologica dei presidi utilizzati.


L’incidenza di reintervento in seguito a complicanze maggiori oscilla tra il 3,5% e il 15%.
Controversa è la gestione dei pazienti che presentano un’erosione gastrica, in particolare riguardo al timing della rimozione ed alla modalità. L’erosione gastrica non riveste solitamente carattere d’urgenza, in quanto questo processo si verifica lentamente con il paziente che rimane nella maggior parte dei casi asintomatico.
Il tasso di mortalità operatoria a 30 giorni è  0.15% (la stessa percentuale della colecistectomia laparoscopica); non sono registrati casi di mortalità a medio e lungo termine.
Con questo intervento si ottiene mediamente una riduzione del 40-60% dell’eccesso di peso pre-operatorio, con uno stabile mantenimento del peso perso a lungo termine nei pazienti che seguono un adeguato regime dietetico e comportamentale.

Risultati

Con il bendaggio gastrico i pazienti perdono all’incirca il 30% del peso in eccesso durante i primi
12-18 mesi dall’intervento. Studi a livello europeo hanno mostrato che dopo l’intervento i pazienti con buona compliance perdono il 49, il 55 e il 57% dell’eccesso di peso rispettivamente a 3, 4 e 5 anni.
Dopo l’intervento per l’obesità, nei 10 anni successivi, i pazienti mantengono una grande percentuale della perdita di peso.
La maggior parte dei problemi medici associati all’obesità (diabete di tipo 2, pressione arteriosa alta, apnea da sonno, depressione e mal di schiena) migliora o scompare dopo l’intervento chirurgico con percentuali inferiori rispetto ad altre procedure bariatriche.
I dati riportati in letteratura non individuano sostanziali differenze tra la metodica laparotomica e laparoscopica in termini di morbilità e calo ponderale.

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